La Pieve di Corsignano dista meno di 1 km da Pienza.
Per raggiungerla occorre, all'ingresso del paese proveniendo da Montepulciano, prendere a sinistra per la via Panoramica che porta al Monte Amiata.
Si scende fino al primo bivio posta sullaa destra dove trovate l'indicazione che porta alla Pieve.
Le sue origini sono antichissime e risalgono al VII secolo, anche se l'attuale aspetto, in stile romanico, è databile al XII sec.
Il campanile torre sfortunatamente non è visitabile ma solo vedibile da sotto.
Al suo interno, relativamente spoglio, si trovano tre navate ognuna con un altare.
La navata centrale
La navata sinistra
La navata destra
L'altare centrale
L'altare di sinistra
L'altare di destra
Sulla destra di questo altare c'è l'ingresso alla cripta.
Per accedere alla cripta si prendono le scale site sulla destra dell'altare di destra.
Esiste anche un comando per la sua illuminazione .... non garantiamo che poi funzioni.
Scesi alcuni gradini e varcata una porta in ferro si entra nella cripta vera e propria
La cripta altro non è che una piccola stanza sotterranea illuminata solo da una piccola finestra.
Al centro si trova una colonna che sorregge il soffitto a volte.
Al suo interno si può leggere la lapide che ricorda Padre De Rugeis (in pristinum restituit anno 1886) e vedere la grata del tabernacolo a muro.
Comunque armatevi di una torcia ... senza vedrete ben poco.
A destra dell'ingresso si trova pure la fonte battesimale originale dove furono battezzati sia Papa Pio II che suo nipote Papa Pio III.
Dettagli si ma importanti come il portale di ingresso alla Pieve
o lo stemma probabilmente della famiglia Piccolomini (ma non ne siamo sicuri).
oppure i frammenti sui muri della navata di destra
o la lapide di ...
Chiudiamo con una curiosità
Sull'ultima colonna di sinistra c'è una vera chicca che rende questa pieve unica sicuramente in Valdorcia.
Sul capitello c'è infatti una rappresentazione del serpente Regolo ....
Cosa ci fa il serpente Regolo dentro una chiesa?
Il serpente Regolo era una divinità romana ... ancora in uso nel VII secolo, ovvero all'epoca della costruzione della Pieve di Corsignano.
A differenza del serpente adamitico, il serpente Regolo non era necessariamente malvagio, anche se San Gregorio Magno lo definsce il Re dei serpenti.
Questa è una delle poche rappresentazioni del serpente Regolo arrivate "originali" fino a noi.
Probabilmente per un esoterico, la vista di questa rappresentazione del serpente Regolo, vale molto di più dell'intera visita alla Pieve stessa.
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