Pio II fu letterato, umanista e grande opportunista ed ebbe una vita molto "strana" per essere un futuro Papa, ma a quell'epoca ...
Enea Silvio Piccolomini nacque a Corsignano il 18 ottobre 1405.
Il giovane Piccolomini studiò lettere a Siena sotto Mariano Sozzini.
Da qui, passando per mezza Italia, arrivò a Basilea al seguito del Cardinale Domenico Capranica.
Aderirì alla corrente scismatica che si opponeva al Papa Eugenio IV diventando consigliere e segretario di Amedeo VIII di Savoia antipapa con il nome di Felice V.
Un futuro Papa segratario di un anti Papa!
Nel 1442 fu inviato da Felice V in Germania a Francoforte alla corte dell'Imperatore Federico III.
L'Imperatore fu talmente affascinato dalla cultura e dalla personalità di Silvio Piccolomini che gli chiese di diventare suo consigliere e segretario!
Un futuro Papa segratario di un anti Papa e di un Imperatore!
Fu durante il suo soggiorno tra Germania ed Austria che scrisse due piccole opere letterarie:
- La storia di due amanti (autobiografica?)
- La Criside
ed un saggio sulla vita di corte:
- Le miserie della vita di corte
Ma Enea Silvio scriveva di se anche di sentirsi "come Ovidio a Tomi" un esiliato.
Il destino (o la Provvidenza) è sempre in agguato: il 10 Novembre 1444 un esercito di polacchi ed ungheresi fu distrutto dai Turchi sulla Varna.
Anche per un diplomatico (ed eterno indeciso nella sua equidistanza tra Papa ed antipapa) come Federico III era necessario prendere una posizione o quanto meno cercare di riunire le forze per non essere spazzati via dalle orde turche.
E chi meglio di Enea Silvio era più adatto per ricucire i rapporti con Roma.
Detto fatto Enea Silvio fu inviato come ambasciatore a Roma.
Dimostrando il suo grande intuito, fece pubblica ammenda dei propri errori riuscendo a farsi perdonare, dopo tre giorni di attesa in una specie di Canossa del 1444, da Eugenio IV.
Eugenio IV metteva però una condizione a Federico III: il riconoscimento di se stesso come unico Papa.
E latore del messaggio fu Enea Silvio nominato ad hoc segretario apostolico.
Nello stesso momento il Piccolomini era segretario di Papa, dell'antipapa e dell'Imperatore alla faccia dei Guelfi e Ghibellini.
Ormai sulla quarantina il Piccolomini ritenne che poteva resistere (o come diceva Lui sopportare) alla castità ... ed entrò nella carriera ecclesiastica che rapidamente scalò, tanto che, nel 1458 a 53 anni, salì sul Trono di Pietro con il nome di Pio II.
La sua elezione creò grandi aspettative tra gli altri umanisti del tempo, ma vennero, come spesso accade, amaramente delusi: Pio II voleva si lasciare una traccia indelebile, non per le sue doti umaniste o di devozione, ma solo come persona fisica.
E realizzare la città perfetta, tanto ambita dai Signori e dai più grandi architetti dell'epoca come Leon Battista Alberti o Francesco di Giorgio Martini e splendidamente dipinta nella città ideale di Piero della Francesca, fu il suo viatico per l'immortalità.
Felice fu la scelta, come architetto, di Bernardo Gambarelli detto il Rossellino che svolse al meglio il compito assegnato e, nonostante i gravi problemi statici della Cattedrale ed un consuntivo di quasi cinque volte il preventivo di 10,000 fiorini, la sua opera è giunta fino a noi.
Diamo a Cesare quel che è di Cesare ed a Pio II quello che era Suo.
Oltre che per avere creato Pienza, Pio II sarà sempre ricordato per avere canonizzato Santa Caterina da Siena e per essere stato un fiero avversario della crescente espansione Turca.
Tra le sue opere, oltre a quelle prima citate, ricordiamo anche i "Commentari", che scrisse in latino ed in terza persona, e dove annotò molte cose, anche frivole o futili, sui fatti ed i costumi dell'epoca.
Pio II muore ad Ancona il 14 Agosto 1464 ove, alla testa di un piccolo esercito, stava per imbarcarsi sulle galee veneziane per la Terra Santa.
Senza ombra di essere smentiti ... mai morte fu così provvidenziale.
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